Oggi è possibile curare la malattia varicosa con la TRAP (acronimo inglese per fleboterapia rigenerativa tridimensionale ambulatoriale), più comunemente conosciuta con il nome di fleboterapia. Ne parliamo con il dottor. Luigi Astorino Medico Chirurgo Referente per il Mezzogiorno d’Italia (Calabria, Puglia, Molise, Sicilia e Campania) per la tecnica T.R.A.P. per il trattamento delle vene varicose e capillari.
La circolazione venosa fatica a mantenersi tonica, pertanto subentrano delle debolezze che portano alla formazione di vene varicose e di capillari visibili e antiestetici, oltre che la circolazione lenta favorire stanchezza e pesantezza degli arti inferiori, fino ad arrivare a patologie vascolari importanti.
È indicata per la cura di:
- capillari dilatati;
- venule o vene varicose evidenti sulle gambe, braccia o mani, ma può essere effettuata anche in altri distretti corporei come l’addome o il torace;
- inestetismi legati alla dilatazione delle vene;
- l’ipertensione venosa (migliorando sensibilmente anche gonfiore e pesantezza, qualora presenti);
- Ulcere da stasi, dermo-ipodermiti, eczema da stasi;
Vene varicose e capillari dilatati degli arti inferiori sono condizioni molto frequenti, che colpiscono entrambi i sessi, con netta prevalenza nel sesso femminile. Si tratta di una patologia genetica, caratterizzata da una debolezza strutturale della parete venosa la quale, nel corso del tempo e sotto lo stimolo di alcuni fattori, si dilata e si allunga in modo irreversibile. Possono essere fattori scatenanti nei soggetti che sono predisposti allo sviluppo di questa patologia:
- le gravidanze;
- l’aumento di peso;
- lo stile di vita sedentario;
- la menopausa.
“Oltre al disturbo estetico, che può condizionare la vita sociale, la malattia varicosa può accompagnarsi a sintomi quali la sensazione di pesantezza agli arti inferiori dopo una giornata passata in piedi o seduti e il gonfiore alle gambe, in particolare a piedi e alle caviglie, specialmente nella stagione calda. Talvolta, possono manifestarsi crampi notturni al polpaccio.
Quando trascurata, la malattia varicosa può complicarsi con flebiti, trombosi – ossia la formazione di coaguli nelle vene che ne occludono il lume – dermo-ipodermiti, eczema da stasi e ulcere perimalleolari, solo per citarne alcune”.
“Il metodo TRAP è un trattamento mininvasivo, viene effettuato in ambulatorio, senza ricovero; riportando il vaso al suo calibro originale, rendendo da subito evidente la scomparsa delle caratteristiche e inestetiche vene scure e gonfie, riducendo la pesantezza e prevenendo il gonfiore e l’infiammazione.
Questa procedura viene eseguita grazie ausilio del transilluminatore, uno strumento in grado di evidenziare meglio i vasi venosi. Terminata la seduta, il paziente potrà riprendere la sua attività quotidiana, sport incluso. Unica raccomandazione è che al termine delle iniezioni, vengano indossate calze elastiche contenitive di tipo medicale.
La fleboterapia (TRAP) è una terapia conservativa. Mantiene infatti intatto il patrimonio venoso e lo cura ripristinandone il calibro e di conseguenza la funzionalità.
Questo si traduce per il paziente in un triplice vantaggio:
- Miglioramento dell’aspetto estetico;
- Correzione della ipertensione venosa che si traduce in un miglioramento dei sintomi (pesantezza, gonfiore, crampi notturni) e in una efficace prevenzione delle complicanze della malattia varicosa (flebiti, trombosi, ulcere da stasi, eczemi, etc);
- Arresto della progressione della malattia che permette di evitare l’aggravamento della malattia e l’insorgenza delle temibili complicanze legate alla stessa.
L’importanza della prevenzione della malattia varicosa
È importante spiegare al paziente che la malattia varicosa è una patologia benigna, non grave, ma cronica. Ciò significa che con le tecniche attualmente a nostra disposizione, possiamo curarla in maniera efficace, possiamo arrestarne la progressione, possiamo minimizzarne gli inestetismi e prevenirne le complicanze, ma non siamo in grado di guarirla in modo definitivo.
Se ci prendiamo cura della malattia varicosa dagli stadi più precoci e la curiamo nel tempo con sedute di fleboterapia, possiamo assicurare al paziente una qualità di vita eccellente, sia in termini estetici, che in termini di funzionalità della circolazione venosa.
La parola cardine – conclude il dottor Astorino – rimane ‘prevenzione’, sia in termine di stile di vita, sia in termine di cure adeguate, costanti e tempestive.
A cura del Dr. Luigi Astorino

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